Categoria: Novità giurisprudenziali
RIMBORSO DEL CREDITO IVA PER L’IMPRESA CHE HA CESSATO L’ATTIVITA’ – ASSENZA DEL MODELLO VR.

La Commissione Tributaria Regionale per la Sicilia ha accolto le istanze dell’impresa in ordine al rimborso del credito I.V.A., chiesto dopo la cessazione dell’attività e negato dall’Agenzia delle Entrate sul presupposto che non fosse stato presentato il modello VR, né le dichiarazioni dei redditi successive all’anno di riferimento dell’imposta.
I giudici tributari mostrano di aderire all’indirizzo prevalente della giurisprudenza di legittimità secondo cui la mancata presentazione del modello VR – non costituendo l’unica modalità per ottenere il rimborso – non determina per il contribuente la perdita del credito I.V.A., il quale, se effettivamente spettante, deve essere sempre rimborsato integralmente.
Nell’ipotesi in cui l’impresa abbia cessato l’attività, non potendosi portare in detrazione nell’anno successivo l’eccedenza del credito I.V.A, il rimborso non è subordinato alla presentazione della dichiarazione dei redditi, ma unicamente alla richiesta di rimborso soggetta al termine di prescrizione decennale.
PIGNORAMENTO NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE DI UN’ASSOCIAZIONE NON RICONOSCIUTA – DECRETO INGIUNTIVO PRONUNCIATO NEI CONFRONTI DELL’ASSOCIAZIONE.

Il Tribunale di Catania recentemente si è pronunciato su una interessante vicenda che ha visto coinvolta una signora che, pur avendo cessato da anni la carica di presidente di un’associazione non riconosciuta, ha subito un pignoramento per la cospicua somma di € 300.000,00.
Secondo la tesi sposata dal giudice, il creditore di un’associazione non riconosciuta non può pignorare le somme di denaro di un soggetto che aveva assunto la carica di presidente, se non viene regolarmente citato nel giudizio e se non dimostri che abbia svolto concretamente attività in nome e per conto dell’ente.
Solo procedendo in questo modo, infatti, il creditore potrà ottenere la condanna anche del presidente dell’associazione e la conseguente formazione di un valido titolo utilizzabile nei suoi confronti anche con il pignoramento. Nel caso in esame, invece, il decreto ingiuntivo era stato formato esclusivamente contro la sola associazione non riconosciuta, con la conseguente impossibilità per il creditore di proseguire il pignoramento nei confronti del suo presidente.
SINISTRO STRADALE – APERTURA SPORTELLO RESPONSABILITA’ – COLPA
Con una interessante sentenza il Tribunale civile di Caltanissetta ha deciso una controversia che ha visto coinvolte due autovetture.
Mentre un’autovettura era parcheggiata, un passeggero stava salendo a bordo, nel frattempo, con lo sportello già aperto, sopraggiungeva un’altra autovettura che colpiva lo sportello.
Secondo la tesi della compagnia assicuratrice, recepita dal Giudice di Pace, lo sportello aperto costituisce un aumento dell’ingombro dell’automobile per cui il suo conducente risponde dei danni arrecati agli altri veicoli che ne siano entrati in collisione a prescindere del fatto se lo sportello era già aperto o fosse stato aperto mentre sopraggiunge l’altro veicolo che vi entra in collisione.
L’assurda teoria è stata legittimamente smentita dal Tribunale che, in sede di appello, ha correttamente statuito l’intera responsabilità del conducente del veicolo che, pur sopraggiungendo quando lo sportello era già aperto, non ha adottato una condotta di guida tale da impedire la collisione.
Al risarcimento è seguita anche la condanna alle spese.
L’interessante pronuncia risolve una questione di poche migliaia di euro, ma proprio l’esiguità della posta in palio consente alle compagnie assicuratrici di adottare una politica ostruzionistica che, non riconoscendo il diritto al risarcimento, costringe i danneggiati a rivolgersi alla giustizia sopportandone costi e tempi oltre al rischio di decisioni ingiuste che, oggi, anche grazie alla decisione pubblicata, dovrebbero essere scongiurate.

RICONOSCIMENTO CAUSA DI SERVIZIO ED EQUO INDENNIZZO

Con la pronuncia in commento il Tribunale del lavoro di Caltanissetta ha accolto la domanda di un dirigente scolastico finalizzata ad ottenere il riconoscimento della causa di servizio.
La materia del contendere era dovuta al fatto che secondo l’Amministrazione, i fattori che hanno causato la patologia non potevano essere legati all’attività lavorativa ma a condizioni personali pregresse.
Dopo aver dimostrato il carico di lavoro ha avuto un apporto decisivo la consulenza mediatica che ha confermato l’insorgenza delle malattie anche a causa delle condizioni di lavoro.
Di conseguenza al ricorrente sono stati riconosciuti la dipendenza da causa di servizio e l’equo indennizzo.
PROCEDURA PER LA TUTELA DA SOVRAINDEBITAMENTO DEL DEBITORE

Con un’attesissima pronuncia il Tribunale di Agrigento ha accolto l’istanza di un operaio, padre di famiglia che, a seguito di una serie di fattori non dipendenti dalla sua volontà, non è più riuscito a pagare i propri debiti.
Fondamentalmente sono state le prove rigorosamente richieste ed acquisite dal Tribunale a dimostrazione della incolpevole esposizione debitoria e quindi della meritevolezza della tutela.
Altrettanto rigorosamente è stata valutata l’alternativa liquidatoria, ossia la possibilità di autorizzare i creditori ad agire con il pignoramento del patrimonio del debitore che avrebbero affossato complessivamente il debitore impedendogli di vivere dignitosamente e disperdendo il patrimonio tra spese legali e procedurali.
Una decisione figlia del buon senso e dell’applicazione delle legge a tutela del consumatore che gli ha consentito, con un piano di rientro, una esistenza libera e dignitosa.